Mascherine di protezione contro il coronavirus

Presentiamo una breve panoramica sulle caratteristiche delle mascherine di protezione attualmente impiegate contro il contagio da coronavirus (fonte: Assosistema-Safety).

Mascherine fai-da-te

Vista la grande difficoltà di reperire attrezzature specificamente prodotte per garantire la sicurezza di impedire il trasmettersi del virus, sono in molti ad essersi arrangiati realizzando mascherine nei materiali più disparati. I social, protagonisti nel bene e nel male delle moderne campagne di informazione, presentano le soluzioni più fantasiose, con maschere realizzate ricorrendo alla carta da forno, alla garza o alle pellicole da cucina: inutile dire che si tratta di attrezzature che non forniscono la minima garanzia di protezione, né a chi le indossa, né agli altri.

Mascherine chirurgiche

Chi, specie provvedendo all'acquisto nei primi giorni di diffusione del virus, è riuscito ad accaparrarsi qualche confezione di queste mascherine deve sapere che non sono completamente sicure, ma che filtrando l'aria in uscita e proteggedo da schizzi di liquido, come la saliva emessa con tosse o starnuti possono fornire un minimo grado di protezione contro il contagio, grazie ai 2 o 3 strati di tessuto non tessuto (in fibre di poliestere o polipropilene) coi quali sono realizzate.

Mascherine Ffp2 e Ffp3

Sono destinate al personale sanitario perchè rappresentano il migliore strumento di protezione contro il contagio da coronavirus. Sono realizzate con tre strati di tessuto non tessuto a diversa densità: quello esterno protegge dallo sporco più grossolano, lo strato intermedio filtra mentre quello interno dà forma alla maschera e protegge il filtro dall'umidità del respiro. Bloccano l'ingresso delle particelle più grosse, fino ai 10 micron di diametro e attaverso la loro carica elettrostatica attraggono e trattengono le particelle più piccole di 5 micron. Le Ffp2 filtrano oltre il 92% delle particelle sospese nell'aria, mentre le Ffp3 arrivano a valori pari o superiori al 98%.